Ho conosciuto Luca Chiggiato un anno fa, lo intervistavo perché moderavo un evento per la Rotta dei Trasporti.

Ricordo ancora la prima telefonata con lui: mi raccontò di suo papà e di come avesse fondato l’azienda. Accennò al suo impiego come autista nell’impresa familiare, del suo primo viaggio all’estero, dell’impellente bisogno di far crescere la realtà che il suo babbo, con tanto sudore, aveva fondato anni prima.
Ciò che mi colpì non fu la storia, esempi imprenditoriali di questo tipo ve ne sono parecchi; ciò che mi sorprese furono alcuni tratti della personalità di Luca che ora mi pregio di raccontare.
La sua visione: discorrere con Luca significa essere radicati nel qui e ora ma con il costante invito a gettare il cuore oltre l’ostacolo, immaginare un futuro diverso.
La sua pragmaticità: Luca conosce alla perfezione la sua azienda, il suo mestiere, i suoi collaboratori e si rammarica di non avere più tempo a disposizione per poter mangiare una pizza e bere una birra il venerdì sera con i suoi autisti (che oggi sono 220) che trasportano plasma in Iran, farmaci salvavita oppure beni di lusso.
La sua umiltà: Luca non è un uomo da palco, ma se vi sale tutti lo osservano, lo ascoltano e lo seguono. Il leader silenzioso.

La sua trasparenza: Luca ti osserva e leggi nei suoi occhi l’etica, il rispetto, la deferenza per le persone.
La sua fiducia: si affida alle capacità altrui. L’evento che ho preparato con lui è stato per me straordinariamente motivante; l’aria profumava di stima e credito nei miei confronti.
La sua apertura verso i giovani: grandissima parte del suo team è composta da ragazze e ragazzi con menti fresche, perché come dice lui “i giovani hanno il fuoco dentro, hanno voglia di costruire, non hanno preconcetti e non necessitano di assistenti o segretarie per fare le cose”.
La sua precisione: i fili verde acceso del manto erboso all’ingresso dell’azienda sono freschi, turgidi, tagliati alla perfezione; gli uffici ed i servizi sono puliti e profumati, il magazzino, i rimorchi e l’officina sono spettacolarmente organizzati.

La sua ispirazione: lavorare ha come sottofondo la melodia “e se si potesse fare meglio?”. Senza stress ma con occhi che si muovono in fretta alla ricerca della bellezza e delle novità.
Luca rispetta, ascolta, delega, non sta col fiato sul collo, non è arrogante, non è egocentrico, non ti assale, non ti parla sopra, dà il buon esempio, ti regala attenzioni; lui non toglie spazio al contrario apre la strada.
Luca ha fatto il cameriere, l’autista, il meccanico e oggi ha un’azienda che parla la lingua della sostenibilità, dell’inclusione, della correttezza e della gioventù.
Luca è rispettato ed amato dai suoi figli: sul palco al termine dell’evento che ho avuto l’onore di presentare e moderare, in coro gli hanno detto: “papà grazie ti vogliano bene e ti stimiamo.”
E questa penso sia la cosa più bella che un uomo possa udire.
Quanta bellezza in Luca ed in questo mondo

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