Molti confondono il palco con le luci della ribalta, non è quello.
Meglio non è solo quello.

Per arrivare a “stare” sul palco c’è bisogno di un’accurata preparazione.
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Ecco le mie parole magiche:
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Cultura: devi sapere e sapere di non sapere.
Semantica: studia bene la lingua, i suoi vocaboli, sinonimi e figure retoriche.
Empatia: è importante arrivare al cuore delle persone.
Memoria: ricorda il tuo discorso, gli interventi altrui, il plot narrativo ed i tempi.
Semplificare: usa frasi chiare, pensieri agevoli, emozioni dirette.
Acume: tieni sempre pronto un piano B, ed inventa immediatamente un efficace piano C.
Sorriso: i musoni non piacciono, meglio un sorriso che una scenata.
Umiltà: prima di apparire devi essere.
Dubbio: coltivalo sempre, ti servirà per migliorare.
Voce: calda, avvolgente, determinata, armoniosa, pulita senza cadenze o accenti. Parla senza urlare, evita la monotonia. Sorridi, comunica, esprimiti, senza strepitare.
Sostanza: studia bene ciò di cui discuti, il pubblico serio cerca pensieri penetranti e storie emozionanti.
Fisico: luci, suoni e persone consumano. È importante avere la corretta postura e tenuta.
Precisione: nulla può essere lasciato al caso: quando si apre il sipario, tutto deve funzionare.
Ascoltare: non solo la voce dei tuoi interlocutori ma gli occhi. Devi stare lì con loro e per loro.
Schiettezza: il copione è bello, se le parole arrivano dal cuore è meraviglioso.

Il palco, il trucco, le luci e gli abiti sono l’epilogo di un immenso lavoro preparatorio.
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E per non sbagliare ripeti, ripeti e ripeti ancora.
Noi abbiamo bisogno di sicurezza.
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Gli applausi solo alla fine. Se meritati.
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Quanta bellezza in questo mondo 🙏❤️🌏

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