La Digue, l’isola dalle due anime.

La scelta del cocco spezzato in due parti affiancate come simbolo di quest’isola è pertinente.

Due mondi differenti, caratterizzati da anime uniche separanti, ed allo stesso tempo compenetranti, uniti, voracemente amanti.
L’uno dell’altro.

Un piccolo laghetto alle spalle di Grande Anse

Porzioni apparentemente dissimili, contrapposte, divisive invero uniche, compensazioni perfette l’una dell’altra.
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La natura incontaminata e vitale le unisce.

Il mare: le tenere onde bianche, soavi e soffici che penetrano in un mare mosso, roboante, importante, prima trasparente, bianco, poi grigio, azzurro, indaco, blu ed infine verde.

La sabbia che pare borotalco, piacevole al tatto ed alla vista, costellata di coralli crudi, pietre dure e foglie arse dal sole e vento.

Ragni e pipistrelli, che paiono esseri pericolosi, cantano in coro con aironi e teneri volatili dal capo arancione fosforescente.

Il francese anzi creolo, una lingua semplificata e popolare, lascia spazio all’aulico inglese delle colonie britanniche.

Il tramonto dal Nid d’Aigle.
Anse cocos

I sorrisi ed i bonjour sempre presenti sui visi generosi degli uomini, e la riservatezza delle donne che pregano la vergine maria.

Il sole ed il vento che volano alti nel cielo e che durante la giornata lasciano spazio a scroscianti lacrime.

E ancora le palme vigorose, con foglie che sembrano lame taglienti rivolte al sole, fanno verso alle ombre danzanti del fogliame, lungo la foresta di diefenbachie e croton.
Foglie variegate dalle tinte verde vivo, bianco puro, giallo sole, borgogna e rosso sangue.

Un’isola, due anime e tanta immensa bellezza.


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Pubblicato da Maurizio Bramezza

Blogger, anchor man, moderator, yoga teacher and Happiness Coach

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