I pranzi illuminanti e le “bagigie”

Quando sono a Milano, ma non esclusivamente, scelgo di frequentare persone che possano aggiungere conoscenza e mi stimolino intellettualmente. Lo faccio perchè ho un disperato bisogno di novità, sete di  confronto, smania di connessioni funzionali tra cellule del cervello.

Oggi ho pranzato con Claudia, collega, donna, amica, mamma, studente, femmina … e potrei continuare ancora perché se quasi tutti abbiamo più ruoli (attoriali ed attanziali) nel caso delle Donne è proprio una regola.  (se vuoi rileggi il  mio post sul mito della caverna https://quantabellezzainquestomondo.wordpress.com/2020/10/06/il-mito-della-caverna/).

Claudia parla veloce e pensa ancora più rapidamente, così tanto celermente che se Gemini dovesse trascrivere i suoi pensieri e sinapsi andrebbe in affanno, davvero…

Accadeva spesso, quando lavoravo in agenzia di pubblicità, che durante un “brain storming” (ovvero tempeste di cervelli) al femminile dovessi ammettere di essere rimasto almeno tre pensieri indietro. 

Ecco, con parecchie donne (impegnative come amo definirle) mi accade spesso 🙂 

Ma torniamo noi.

Oggi da Claudia  ho appreso che gli abbracci creano endorfine e che ognuno di noi necessita quotidianamente di quattro abbracci  per sopravvivere e dodici per crescere.

Quando lo ha pronunciato, buttandolo li come se fosse una “bagigia” (arachidi  in dialetto piemontese e veneto), mi sono fermato ed ho pensato immediatamente a quante persone potrei (anzi devo e posso) allungare la vita iniziando dai miei genitori, passando per amiche, non ultimo Davide.

Tornando dal pranzo prima di salutarla ovviamente l’ho abbracciata: una calda e vera stretta fatta con occhi, cuore e anima.

Claudia mi ha anche parlato dei suoi figli, di come si impegni a trasmettere loro i suoi valori: inclusione, rispetto, diversità, con un intenso profumo di cultura; successivamente ha arricchito l’esposizione  con un’altra “bagigia” asserendo: ” eh si Mauri, per insegnare basta conoscere, per educare bisogna essere”.

Stump! Crack! Gosh!

Basito con la forchettata di pasta e polpette a mezz’aria la osservo, mentre  davanti davanti a me scorrono le immagini di tutte le volte in cui mi troverò ad insegnare o meglio educare allo yoga, oppure come manager sarò responsabile della buona crescita di altre persone.

La mitica pasta con le polpette della Latteria Maffucci ❤️

Non sono un genitore e a volte mi domando se ne sarei capace, forse non  posseggo la lungimiranza, visione, generosità e pazienza per assolvere al ruolo, ciò non di meno credo che ognuno di noi, sebbene in assenza di figli, possa educare amici, parenti, cugini, colleghi, conoscenti addirittura bambini.

Se ci pensate è davvero l’esempio che ci rende unici ed insostituibili, quell’esempio che non nasce da ciò che abbiamo studiato bensì dalla potente luce di bellezza interiore che parte dal cuore e si sprigiona attraverso gli occhi.

E allora mi ripeto: “Leggi, studia ed apprendi per insegnare, osserva, ascolta ed ama per educare”.

Quanta bellezza in questo mondo 🙏❤️🌏


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Pubblicato da Maurizio Bramezza

Blogger, anchor man, moderator, yoga teacher and Happiness Coach

3 pensieri riguardo “I pranzi illuminanti e le “bagigie”

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